TFR la destinazione da considerare per non perdere i soldi: le scelte sono 3

Per non perdere soldi con il TFR, dovreste tenere a mente la destinazione. Ecco le 3 più convenienti tra cui poter scegliere.

Il Trattamento di Fine Rapporto è una voce retributiva molto importante in Italia, che viene corrisposta a tutti coloro che vengono licenziati o che si dimettono per giusta causa. Le somme maturate dal dipendente possono venire liquidate solamente quando vi è l’interruzione del contratto senza tenere causa dell’origine dell’evento.

Ecco le 3 destinazioni tra cui scegliere per il TFR
Per il TFR, è importante tenere conto della destinazione scelta per i soldi – ecodibasilicata.it

C’è poi la possibilità di scegliere la destinazione preferita per l’erogazione del denaro accumulato. E in questo senso, dovete fare molta attenzione perché ce ne sono alcune che vi permettono di non perdere i vostri soldi. Oggi vi parliamo di 3 in particolare, che sono in assoluto le più convenienti e che dovreste valutare subito per essere certi di ricevere il TFR in maniera corretta e senza alcuna diminuzione rispetto a quanto inizialmente previsto.

TFR, le 3 destinazioni per non perdere soldi

Se state per ricevere il TFR e non volete perdere i soldi, allora è bene da tenere a mente la scelta della destinazione del denaro che vi deve venire corrisposto. Ce ne sono 3 in particolare che sono le più convenienti in assoluto, in quanto vi daranno la possibilità di ottenere in toto tutte le somme previste senza alcun tipo di rischio o di perdita.

La prima di queste è il Fondo di Tesoreria dell’Inps, rivolto a tutti i dipendenti che hanno scelto di lasciare il proprio TFR presso i datore di lavoro. La liquidazione in questo caso è effettuata integralmente dal datore di lavoro, anche per la quota parte di competenza del Fondo. Con la domanda che viene effettuata in via telematica.

dove destinare il tfr
Quali sono le migliori destinazioni per il TFR (ecodibasilicata.i)

Una seconda possibilità è il Fondo pensione. Con il versamento che viene effettuato dall’azienda a partire dal decorrere del mese successivo a quello della consegna del modello TFR2. Qui la quota fissa di base è dell’1,5% più il 75% dell’indice Istat. Con le somme versate che vengono investite in base al profilo di rischio scelto dall’aderente.

Infine si può procedere con la scelta del datore di lavoro. In questo caso, dovete tenere conto del fatto che dovete riconsegnare il modello TFR entro 6 mesi dall’assunzione. Altrimenti, il silenzio viene considerato come un’accettazione della devozione alla previdenza complementare. Solo così sarete certi di riottenere tutti i vostri soldi che avete precedentemente versato.

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