I dipinti degli Evangelisti Luca, Marco e Matteo si aggiungono a Giovanni e alla Pentecoste e completano l’arricchimento artistico alle spalle dell’altare della chiesa jonica
In una chiesa piena di fedeli attenti, domenica 19 giugno sono state svelate le tre opere d’arte sacra realizzate dal maestro Vincenzo D’Acunzo per la chiesa Buon Pastore di Policoro. Le tre tavole degli Evangelisti Luca, Marco e Matteo, si aggiungono altre due tavole già presenti: Giovanni l’Evangelista (pala d’altare cm 160 x 110) e la Pentecoste (cm 350 x 180), ben collocati sulle pareti alle spalle dell’altare. Nel complesso le opere hanno avuto una lunga gestazione: oltre due anni e mezzo di duro e intenso lavoro. Domenica dopo aver tolto i veli alle opere c’è stata la messa celebrata dal parroco don Salvatore De Pizzo e a seguire gli interventi di Antonella Gallicchio, il suo intervento ha chiarito il valore delle opere sacre nel rapporto tra religione e arte, del critico d’arte Grazia Pastore con un taglio tecnico e interpretativo ha evidenziato genesi e dettagli dei dipinti, spiegando la utilizzata del maestro Vincenzo D’Acunzo che, subito dopo, emozionato ha ringraziato tutti e in particolare la moglie per la pazienza e la vicinanza. Infine, i saluti istituzionali del presidente del consiglio comunale di Policoro Giovanni Lippo, e del sindaco di Tursi, Salvatore Cosma.
“Tutta la mia arte sacra è realizzata come si faceva una volta: con soggetti veri e paesaggi costruiti ma comunque rivenienti da approfondite analisi del territorio – spiega il maestro D’Acunzo -. Le figure si muovono infatti su scenari realistici compatibili col vero anche se non lo sono. La tecnica usata con questi ultimi Evangelisti è acrilico su tavola, la stessa utilizzata per i precedenti lavori. Una tecnica laboriosa che ha richiesto molto tempo e pazienza. Con gli Evangelisti – conclude l’artista tursitano – corono il mio sogno di vedere ultimata la composizione in cinque parti della pala d’altare del Buon Pastore di Policoro. Tutte le parti si integrano e costituiscono un unico discorso risalente all’origine della chiesa”.
E se l’Arte Sacra nella vita artistica di D’Acunzo sembrava l’approdo finale, l’ultimo porto sicuro dopo tanti momenti diversi di ricerca artistica, è stata, invece, un’altra delle tante soste, che gli hanno consentito di rinfrancare lo spirito e in ultima analisi di affinare la tecnica pittorica. Da poco, infatti, D’Acunzo sembra essere ripartito con uno spirito artistico nuovo, e la sua partecipazione alla manifestazione internazionale del “XXXIII Premio Firenze 2015” ne è la conferma. Con “Natura morta: composizione di scatole abitate” (in cinque parti), un soggetto nato da un lavoro di ricerca su Policoro che lo ha fatto arrivare tra i 15 finalisti, è ritornato in qualche modo alle sue origini artistiche. L’opera è ispirata al centro urbano del comune jonico, di cui sono evidenti alcune parti di fabbricati moderni e caratteristici che rimandano a un nuovo ciclo artistico, in cui D’Acunzo cerca di rendere figurativamente ciò che in precedenza faceva con l’arte materica.
Note biografiche del maestro Vincenzo D’Acunzo
Nato a Padula (SA) nel 1950, vive e lavora a Tursi (MT). Ha allestito dal 1973 mostre personali e partecipato a manifestazioni artistiche, ricevendo lusinghieri riconoscimenti nazionali ed internazionali. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private. Dopo circa trent’anni dedicati alla ricerca, approda all’arte sacra e nel 2008, per la cattedrale diocesana dell’Annunziata di Tursi esegue gli ovali dei quattro “Evangelisti” (utilizzati anche da mons. Belfio di Udine, per la copertina dei quattro testi di riflessioni evangeliche). Per il soffitto della stessa chiesa, nel dicembre 2010, ha dipinto “L’Incoronazione della Beata Vergine” (mt 4,05×2,53). Nello stesso anno ha svolto il Tour d’arte “Equilibrio sopra la follia” (durato circa sei mesi). Dal 2011 ha avviato collaborazioni con scrittori, saggisti e storici per illustrazioni e copertine di libri, operando con gli stessi autori un confronto tra letteratura e pittura. Nel 2013, con il polittico realizzato a forma di croce “Il Battesimo di Gesù” (cm 110 x cm 200), completa il lavoro artistico nella Cattedrale di Tursi. Sempre nel 2013 ha realizzato “Padula è Gerusalemme”, tre pannelli acrilico su tavola, per la chiesa dell’Annunziata di Padula. Nel 2014, altre due grandi opere per la chiesa Buon Pastore di Policoro: “La Pentecoste” (pala d’altare cm 350 x 180) e “Giovanni l’Evangelista” (cm 160 x 110). Nel 2015 è tra i 15 finalisti del “XXXIII Premio Firenze 2015”, con “Natura morta: composizione di scatole abitate”.
Leandro Domenico Verde
Per maggiori informazioni visitare il sito internet http://www.vincenzodacunzo.it