A far data da lunedì 19 novembre2018, muovendo da Potenza ,sono state avviate le ” prove tecniche ” per l’effettuazione dello screening sulla ” retinopatia diabetica ” la cui prima fase dovrà interessare inizialmente, oltre che le città di Potenza e Matera , anche l’intero territorio regionale. A tale scopo è stata predisposta una struttura mobile, adeguatamente attrezzata con retinografo e personale ortottista , a cui far confluire i soggetti interessati. Una iniziativa , fortemente sollecitata dalle Associazioni di Volontariato impegnate sul versante della patologia diabetica ( ALAD FAND ) e degli ipovedenti ( ACIIL ) , tanto da aver sottoscritto un apposito protocollo di intesa proprio per evidenziare l’importanza della prevenzione, specie verso una delle principali e più pericolose complicanze sottese al diabete malcurato.Iniziativa, pertanto, fatta propria dall’Assessore Regionale alla Sanità Flavia Franconi e dai Commissari delle Aziende Sanitarie ASP ed ASM ,che hanno impegnato i rispettivi Centri Diabetologici e le Strutture Specialistiche di Oculistica .La principale causa della retinopatia diabetica è rappresentata dalla presenza di un diabete mal controllato che, nel tempo, porta allo sviluppo di alterazioni dei piccoli vasi sanguigni, fino a creare veri e propri sfiancamenti ( detti microaneurismi) e la trasudazione della parte liquida del sangue in prossimità della regione maculare- il centro della retina – che a sua volta, può provocare la maculopatia diabetica ( edema maculare ), La retinopatia diabetica, in genere, si manifesta entro 5 – 10 anni dall’inizio della malattia e può compromettere in modo grave la funzione visiva.Da qui questo programma di prevenzione inteso a sottoporre a screening la maggior parte della popolazione diabetica lucana , facendo convergere i dati in un unico data base, inteso ad ottenere i dati di prevalenza della complicanza , ma anche a promuovere la cultura stessa delle persone affette da diabete verso il pericolo sempre in agguato delle terribili complicanze , non solo onerose per i costi che sottendono, ma anche e principalmente per l’abbattimento della qualità di vita cui vanno incontro quanti ne vengono colpiti.La popolazione interessata è rappresentata da oltre 40 mila persone di età superiore ai 45 anni, che afferiscono in gran parte ai Centri Diabetologici, ma in parte, soprattutto per le aree interne , fanno riferimento prevalentemente ai Medici di Medicina Generale per circa il 50% del totale.
IL PRESIDENTE ALAD/FAND
( Antonio Papaleo)