In meno di cinque mesi, l’ENI avrebbe adeguato l’impianto del COVA di Viggiano in modo da rispettare quanto prescritto nell’AIA. Davvero bastava cosí poco? E questi avrebbero messo a repentaglio l’ambiente e la salute dei lucani per non eseguire una modifica così banale? Aspettiamo fiduciosi(?) che si quantifichino quanto prima i (presunti) danni causati e che tutti i responsabili paghino, anche economicamente, con un maxi-risarcimento che venga utilizzato per avviare la bonifica e la transizione verso un vero sviluppo sostenibile. D’altronde se c’è voluta una modifica, evidentemente, le attività condotte in precedenza, qualche ‘problemino’ devono averlo causato. O no?
Gianni Perrino
Portavoce M5S Basilicata – Consiglio Regionale